Henry Mancini

Da Scanno all’Oscar con Colazione da Tiffany

20

GENNAIO 2023

Audrey Hepburn
Henry Mancini
Colazione da Tiffany

Audrey Hepburn è sicuramente una delle attrici più conosciute al mondo. Vincitrice di due premi Oscar, il suo nome è da sempre associato ad alcune delle più celebri pellicole della cinematografia hollywoodiana classica degli anni ‘50 e ’60 tra cui Vacanze romane di William Wyler (1953), Colazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards e My Fair Lady di George Cukor (1964).

Cresciuta tra Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi, esordisce a Hollywood al fianco di Gregory Peck nel 1952, proprio con il film di Wyler nel ruolo della principessa Anna e l’anno successivo vince l’Academy Award come Miglior attrice protagonista

il deserto dei tartari

Frame tratto da Vacanze romane con Gregory Peck e Audrey Hepburn © IMDb.com 

Da quel momento, consolida definitivamente la sua carriera da attrice che la renderà una delle donne simbolo di quella decade e un’icona a tutt’oggi incrollabile. La sua carriera vede l’apice nel 1968 dove riceve una duplice candidatura ai Golden Globes per due differenti film. 

Dopo numerosissime relazioni, nel 1969 sposa lo psichiatra italiano Andrea Dotti e a seguito del matrimonio decide di diminuire drasticamente i suoi impegni di attrice e di dedicarsi interamente alla famiglia. 

Quest’anno ricorre il ventesimo anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 20 gennaio 1993 all’età di 63 anni e nell’occasione, vogliamo ricordare  la storia di Henry Mancini, un abruzzese illustre che incrociò la vita della Hepburn e che divenne poi uno dei compositori più importanti della cinematografia americana; uno dei più grandi musicisti e compositori di colonne sonore del secolo scorso, autore di brani celebri come Moon River in Colazione da Tiffany e il tema della Pantera Rosa.

il deserto dei tartari

Frame tratto da Colazione da Tiffany.
La protagonista Holly Golightly interpretata da Audrey Hepburn fa colazione davanti la vetrina di un negozio di Tiffany.

Enrico Nicola “Henry” Mancini nasce il 16 aprile 1924 a Cleveland da Quintiliano Mancini originario di Scanno, in provincia dell’Aquila e Anna Pace, emigrata da Forlì del Sannio in provincia di Isernia, all’epoca parte dell’Abruzzo Ulteriore (distretto di Sulmona). 

Di Quintiliano Mancini sono ancora reperibili numerose documentazioni da cui è possibile ricostruire il suo lungo viaggio di emigrato abruzzese alla conquista del continente americano. 

Quintiliano nasce a Scanno il 13 marzo 1893. Figlio di Adelina Ciarletta, sarta e tessitrice e di Achille Mancini già a 12 anni mostra i primi segni di insofferenza della vita rurale e medita di emigrare. A soli 17 anni si convince a partire e si reca a Roma e da lì si imbarca sul “Moltke” (transatlantico tedesco, in seguito acquistato dal governo italiano e ribattezzato “Pesaro”) diretto negli Stati Uniti d’America

Il 3 ottobre 1910 Quintiliano detto Quinto, insieme a tanti altri migranti italiani giunge in America sbarcando ad Ellis Island. Come tanti di loro, anche abruzzesi, si trasferisce dapprima a Detroit e poi dopo qualche tempo a Boston, finendo poi per stabilirsi a Cleveland. Appassionato di flauto dolce, suona per un po’ a livello professionale, affiancando questa passione al suo lavoro principale in acciaieria; passione per la musica che trasmetterà e incoraggerà al figlio Enrico.

[…] Mio padre era un individualista. Era nato a Scanno, una cittadina degli Abruzzi. […]

Mi sono rotto il capo per molti anni per capire il perché di quella decisione e come fece a scendere dalle montagne per imbarcarsi e arrivare a Boston dove lavorò in una fabbrica di calzature. Tutto da solo! e tutto ciò avvenne nel 1910/1911. 

È difficile oggi credere che ragazzi di dodici o tredici anni trovarono la strada da soli dall’Italia e arrivarono negli Stati Uniti senza denaro e sopravvissero in qualche maniera. Eppure ciò è accaduto. Mio padre è stato uno di quei ragazzi. Era stato sempre indipendente e in qualche modo non di stampo italiano. Mentre gli altri genitori lottavano per inserire i propri figli nelle acciaierie, mio padre desiderava che io stessi lontano da esse.

Did they mention the music?, biografia di Henry Mancini 

Enrico Mancini, ribattezzato poi Henry, si appassiona alla musica all’età di 8 anni iniziando a studiare l’ottavino. A 12 anni inizia a prendere lezioni di pianoforte e composizione con il maestro fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco, mentre terminate le scuole superiori si trasferisce a New York per frequentare la prestigiosa Julliard School. Non terminò mai gli studi perché fu chiamato alle armi e inviato in Europa a causa del secondo conflitto mondiale. 

Finita la guerra viene chiamato come pianista nella prestigiosa orchestra di Glenn Miller ed è proprio grazie a questa importante esperienza che nel 1952 viene assunto nel dipartimento musicale di Universal Pictures

Al suo secondo lavoro con la casa produttrice: La storia di Glenn Miller (1954), è candidato agli Academy Awards del 1955 per la migliore colonna sonora.

La definitiva consacrazione nel mondo cinematografico però avviene durante la continuativa collaborazione con il regista Blake Edwards cominciata nel 1959 con Operazione sottoveste e per il quale curerà nel corso della sua lunghissima carriera le musiche di ben 27 film in più di 30 anni.

Il Deserto dei Tartari

Frame tratto da Operazione sottoveste: Cary Grant e Marion Ross a bordo di un sottomarino rosa

Henry Mancini è considerato universalmente come uno dei migliori compositori di colonne sonore di film. Ha collaborato, oltre che con Edwards, con registi di calibro internazionale come Orson Welles, Howard Hawks e Vittorio De Sica curando la colonna sonora di capolavori del cinema come: Il mostro della laguna nera (1954), L’infernale Quinlan (1958), Colazione da Tiffany (1961), La pantera rosa (1963) e La pantera rosa colpisce ancora (1975).

In oltre quarant’anni di carriera nel cinema, Henry Mancini firmò le musiche di oltre cento film e vinse quattro statuette dell’ Academy Awards su 18 candidature, due delle quali per il film tratto dal romanzo di Truman Capote Colazione da Tiffany: Miglior Canzone (Moon River) e Migliore colonna sonora.

Il Deserto dei Tartari

Henry Mancini nel 1963 vincitore dell’Academy Awards per la Miglior canzone (Days of Wine and Roses) per I giorni del vino e delle rose
© Georgia State University Library

Oltre ai riconoscimenti del mondo cinematografico, Henry Mancini vinse nell’arco della sua carriera anche 20 Grammy e due Emmy Awards, pubblicò più di 50 album, con oltre 300 milioni di copie vendute in tutto il mondo e compose oltre 500 canzoni. La sua produzione incessante lo ha reso uno degli autori statunitensi più prolifici, tanto che nel 2004, il governo degli Stati Uniti ha emesso un francobollo commemorativo in suo onore dove viene ritratto Mancini intento a dirigere un’orchestra con accanto la Pantera Rosa che lo indica dal basso, mentre a Scanno (AQ), solo recentemente (2017), è stata intitolata la via principale del paese alla sua memoria.

Il Deserto dei Tartari

Francobollo Henry Mancini USA 2004 dal valore di 0,37 cent © USPS – Wikipedia

Samuele Coccione

Esule per necessità, ma soprattutto per masochismo.
Amo il cinema, i libri e la noia.
Scrivo di cinema abruzzese da quando era “figo”
essere costretti a rimanere in casa.
Vivo a Milano, ma sogno lo smart working con i piedi in ammollo sul Tirino.